Carissimi Fratelli e Sorelle in Rapolano Terme ed in  Armaiolo,

il Papa Francesco all’inizio del Suo Pontificato disse: “Abbiamo bisogno di una Chiesa libera e semplice (…) la chiesa in uscita”. E mi sento responsabile per la nostra parrocchia di fronte a Voi di essere l’annunciatore della Parola di Dio, oggi più forte di ieri. In questo preciso momento storico, quando lo Stato italiano mi ha concesso la cittadinanza di questo Meraviglioso Paese, che servo da ben 20 anni e da giovane cittadino (da appena una settimana) sono con Voi tutti a vivere i momenti drammatici e difficili dell’epidemia di Coronavirus.

Come parroco di nostro Rapolano ed Armaiolo, sono chiamato a ravvivare la nostalgia di Dio, aiutare ogni uomo a trovare “in Gesù l’amore che non delude mai” e che il Pontefice descrive nell’Evangeli Gaudium, con queste parole: “gli evangelizzatori sono come angeli, come angeli custodi, messaggeri di bene che non consegnano risposte pronte, ma condividono l’interrogativo della vita, lo stesso che Gesù rivolse a Maria chiamandola per nome: Chi cerchi? Chi cerchi, non che cosa cerchi, perché le cose non bastano per vivere; per vivere occorre il Dio dell’amore”. Insieme a voi tutti, cari rapolanesi ed armaiolesi, vorrei condividere le mie preoccupazioni e vivere questi giorni in certezza, se anche ci dividono le strade e i muri delle case, ci unisce Gesù nostro Signore nell’ora di preghiera e di meditazione. Cerchiamo di vivere insieme “la gioia del Vangelo” che “scaturisce dall’incontro con Gesù”. Questo incontro oggi ci è stato per seri motivi sanitari limitato, ma non vietato. La chiesa parrocchiale è aperta dalla mattina alla sera per una preghiera personale. Così anche la Pieve. In ogni casa ci sono le corone del rosario e i testi del Vangelo. Vi invito a camminare insieme nelle famiglie custodendo l’amore di Dio lungo la strada della vita del proprio focolare famigliare.

“Sono le difficoltà a mostrare gli uomini” diceva antico filosofo Epitteto.

Carissimi, in queste settimane le difficoltà che stiamo vivendo, a mio avviso, possono essere un’occasione per riflettere maggiormente sulla vita e sui veri valori e dare ancora più importanza a ciò che abbiamo, cioè: “guardare nel cuore delle persone e provare a camminare insieme, farsi compagni di viaggio”. Abbandoniamo «una fede fragile perché individualista. La fede zoppicante che vede Dio solo quando non c’è più la speranza» e rivestiamo l’abito del cristiano.

Oggi per vari motivi non faremmo mai in questo periodo una novena affinché Dio ci liberi dall’epidemia!!! Faremmo però un grande Triduo per dire grazie alla fine dell’epidemia. Oggi, in questo momento usciamo dalla certezza che solo nella scienza e nel potere umano si trova la nostra salvezza e rimedio (accusando in particolare lo stato per il ritardo con il vaccino) ma ricordiamo che qualche decennio fa a Rapolano, nei momenti come questo, si faceva così, come ci ricordano e lo raccontano i ragazzi di allora (siamo negli anni 50-60): ”Te forse sei l’unico, per educazione e DNA religiose di un tempo, che mi può seguire (anche il Cagnara naturalmente). In situazioni analoghe (ma con più sicurezze) a questa, Don Jacopo Gennai avrebbe indetto un bel Triduo alla Madonna e ogni sera, con Fifo Volfango e Beppe di Mirco, avrebbe intonato (stonando e biascicando) quel bellissimo: “Su sub tuum presidium confugimus, sancta Dei Genitrix, ne despicias in necessitatibus.. sed a periculis cunctis libera nos semper Virgo Gloriosa et benedicta” ….  e poi ” ora pro nobis Sancta Dei Genitrix…. ut digne  efficiamur promissionibus Christi “… gli anni (tanti) passano ma le nostre radici sono ancora salde💪  Oremus🙏💒”. Qui si vede chi è il rapolanese e quale è la sua fede. Che sia chiaro. La fede c’è anche oggi e ne siamo noi i protagonisti.

Oggi ascoltando qualche medico cattolico ci si sente anche ammoniti di pregare in casa perché l’epidemiologia moderna non diventi un incentivo alla nostra carenza di fede. Siamo dentro un cortocircuito da cui non riusciamo a uscire da soli senza Dio. Oggi la società si preoccupa dei pericoli naturali e del lavoro, del mangiare e del bere e se basta il tempo ci si può preoccupare e pensare che esiste anche un Dio, che ci aiuti? Ho visto questi giorni alcuni che mi hanno dato una carica di fede e tirato su: la presenza alla Pieve davanti alla Madre della Consolazione e l’Angelus in Chiesa Parrocchiale; la spesa fatta per gli anziani: sia genitori sia vicini delle vostre case!!! Anch’io ho i miei anziani a Rapolano, dove vado con la spesa e il conforto, rispettando tutte le precauzioni e leggi sanitarie. La Misericordia fa la sua parte grazie ai Voi  -volontari. I nostri medici si danno da fare tantissimo. Somma, ognuno fa la sua. Forza rapolanesi!!! Così ci hanno insegnato a combattere con il male! Il Signore è la nostra forza. Guardiamoci intorno – che nessuno rimanga da solo!!! E’ momento a mostrare che siamo non solo gli uomini ma che siamo i cristiani e che portiamo il conforto a nome di Cristo. Carissimi, fatta la spesa alla Coop, fate un salto in Chiesa a dire a Gesù: grazie.  Così date la testimonianza di fede e rinnovate la vostra adesione a Lui, mostrando così che è Lui la vostra Speranza. Chiedo troppo? Forse. Ma credetemi desidero soltanto il Vostro bene. Se possiamo uscire a fare la spesa…. possiamo anche fare un saluto a Gesù.

Carissimi Amici, è chiaro che non possiamo incontrarci tutti insieme come ci hanno raccontato ormai oggi i nonni. Ma le distanze per chi crede in Gesù non ci sono. Lui che è presente nei nostri cuori è capace di unirci insieme come i discepoli del Vangelo sparsi in tutto il territorio dopo la Sua Risurrezione. È vero che dobbiamo rimanere a casa più possibile ma…esiste sempre un però…. Proviamo a ricordare un episodio emblematico. «Sant’Agostino vide Sant’Ambrogio meditare in silenzio la parola di Dio e ne rimase sconvolto perché era abituato alla preghiera a voce alta e collettiva come nella tradizione latina. Oggi non capiamo lo stupore di Sant’Agostino perché pensiamo che non sia importante se la preghiera sia individuale o comunitaria». Invece la preghiera privilegiata da Dio è quella che il popolo fa, ordinatamente, tutto insieme. Una volta durante le epidemie si organizzavano novene e processioni per invocare la protezione divina, oggi si chiudono le chiese ma non la fede! Non andiamo a messa e quindi ci rassegniamo all’isolamento o finalmente (spero che nessuna abbia pensato) non si fa il peccato! La prudenza è sacrosanta e la scienza è preziosa, ma manca una riflessione più ampia. Porgiamo una seria domanda: tutto dipende dall’uomo o da Dio? Dobbiamo uscire dalle case meno possibile. Allora che facciamo? Non posso andare a Torino o Milano o a Napoli a vedere la partita. Che faccio? E qui, ecco: eureka!!! TV! LO stesso riguarda anche la Messa domenicale. Esiste la Messa alla TV, alla Radio e in Internet. Oggi questa è la nostra messa! È valida, funziona e distribuisce le grazie di Gesù.

Il Signore ci chiama ad una fede, che prega per gli scienziati, per gli ammalati di Coronavirus, le famiglie toccate da questo male, e anche per noi stessi per confidare in Lui, Figlio di Dio. Questa per ora è per noi la preghiera comunitaria: uniamoci insieme alla messa in Tv ed altri media che sono presenti nelle nostre case. Non siamo mai giustificati dall’assenza davanti al Signore. Anzi. Invitate i Vostri Figli a pregare insieme perché quando saranno grandi potessero dire ai loro figli: i miei genitori in un periodo dell’epidemia mi hanno….. Pensate che spettacolo e che meraviglia! Ecco elenco e l’orari delle s. Messe in TV:

Messe domenicali:
1. ore 07.30 – Santa Messa – Tele Padre Pio (canale 145)
2. ore 08.32 – Santa Messa – Tv2000 anche online
Tv2000 incrementa gli appuntamenti religiosi:
le Messe quotidiane in diretta su Tv2000
(canale 28, 157 Sky e in streaming https://www.tv2000.it/live/).
3. ore 10.00 – Santa Messa – Rete 4
4. ore 11.00 – Santa Messa – Rai 1
5. ore 11.30 – Santa Messa – Tele Padre Pio (canale 145)
6. ore 18.00 – Santa Messa – Tele Padre Pio (canale 145)
Un sito con le preghiere della comunità di s. Egidio
dove troverete tante bellissime preghiere e riflessioni.
Quante possibilità abbiamo di unirci insieme per dare
testimonianza della nostra fede e un chiaro messaggio:
ci salveremo da questa situazione come ci hanno insegnato i nostri antenati:
rispettando le norme divine e sanitarie e pregando per gli scienziati. Sul serio: il tuo Padre nostro e Ave Maria è fondamentale! Non mancare!

Io tutti i giorni celebro unito alle nostre Suore, la Santa Eucarestia, affidando tutti Voi alla paterna cura del nostro Padre Celeste. Insieme nell’ora santa dell’Adorazione del SS. Sacramento preghiamo per l’intercessione della nostra Madre della Consolazione, perché ci protegga dall’epidemia di Coronavirus e del peccato. E chiedo anche a voi di unirvi insieme a noi in preghiera per la nostra Patria e la nostra Parrocchia.

I nostri antenati ci hanno lasciato tantissimi patroni, tra i quali s. Sebastiano, patrono contro le epidemie. E, guardate caso, una parte della parrocchia si chiama San Bastiano!

Ecco la preghiera, che è stata recitata insieme dagli antichi rapolanesi, perché il Signore allontanasse da loro e dal mondo, l’epidemia:

Per quell’amabile zelo che ti condusse ad affrontare tutti i pericoli, impetraci, glorioso martire San Sebastiano, in uguale impegno e in uguale zelo per condurre una vita veramente evangelica, affinché ci adoperiamo con ogni sforzo a vivere le sante virtù cristiane.

(Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre)

Per quei prodigi strepitosi avvenuti nella tua vita, ti preghiamo, o glorioso martire San Sebastiano, di poter essere sempre animati da quella fede e da quella carità che opera i più grandi prodigi e poter essere così favoriti dalla divina assistenza in tutti i nostri bisogni.

(Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre)

Per quel eroismo con cui sopportasti il dolore delle frecce, impetra ancora a tutti noi, o glorioso martire San Sebastiano, di sostenere sempre con gioia le malattie, le persecuzioni, e tutte quante le avversità di questa vita per partecipare un giorno alla tua gloria nel cielo, dopo aver partecipato ai tuoi patimenti sulla terra.

(Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre)

O glorioso San Sebastiano, alla cui speciale protezione il cielo ha affidato il nostro Rapolano Terme, fa’ che sentiamo i dolci affetti della tua potente intercessione presso Dio. Ci affidiamo interamente nelle tue mani: tu conosci le nostre necessità; provvedici tu affinché tutto concorra ad assicurarci la salute materiale e spirituale; e dopo essere stati tuoi fedeli imitatori sulla la terra, possiamo un giorno partecipare della tua gloria nel cielo. Amen

Le preghiere alla Madonna della Consolazione che recitavano i nostri nonni e nonne alla Pieve supplicando l’intercessione della Madre:

Sotto la Tua protezione veniamo a rifugiarci, S. Madre di Dio.
Non respingere le preghiere che Ti rivolgiamo nelle nostre necessità,
ma liberaci sempre da tutti i pericoli, Vergine gloriosa e benedetta.
Vergine SS., Madre di Immensa tenerezza,
intercedi presso il Tuo divin Figlio, nostro Redentore,
affinché possiamo liberarci dal peso del peccato,
per vivere sempre del suo Spirito.
Vergine SS., modello di chi accoglie la Parola e la mette in pratica,
aiutaci, perché possiamo ascoltare la Parola di Dio e viverla.
Vergine SS., e Madre premurosa, intercedi presso il Tuo divin Figlio,
perché mandi il suo Spirito in aiuto alla nostra debolezza,
affinché perseverando nella fede,
cresciamo nell’amore e possiamo camminare insieme fino alla meta della beata speranza.
Santa Maria, soccorri i miseri, aiuta i deboli,
conforta gli afflitti, prega per il popolo,
intervieni per il clero, intercedi per le vergini consacrate;
sentano la Tua protezione tutti quelli che Ti onorano. Amen.

Ci rivolgiamo a Te, o Vergine della Consolazione,
muro inespugnabile e fortezza in cui si è salvi.
Disperdi i consigli del male, cambia in gioia il dolore del tuo popolo,
fa sentire la Tua voce al mondo, fortifica chi ti è devoto,
supplica il dono della pace sulla terra.
Accompagna con la Tua potente intercessione la nostra parrocchia di Rapolano,
che Ti invoca come protettrice.
Tu sei, o Madre di Dio, la porta della nostra speranza.
Ti proclamiamo Beata, noi, genti di tutte le generazioni,
o Vergine Consolata; in Te, Colui che supera ogni cosa,
Cristo nostro Dio si è degnato di abitare.
Beati siamo noi, che abbiamo Te come nostra difesa,
perché Tu intercedi notte e giorno per noi.
“Salve, o Piena di Grazia, il Signore è con Te”
Al termine insieme diciamo:
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre, Angelo di Dio, l’eterno riposo.

Pensiamo ai primi cristiani, che avevano tutti contro, erano perseguitati eppure non si lamentavano. Leggendo il Nuovo Testamento, si vede che non erano preoccupati di difendersi da un impero che li metteva a morte, ma di annunciare Gesù, anche a costo della vita. Allora non lasciamoci rattristare dalle cose che non vanno, dalle fatiche, dalle incomprensioni, dal chiacchiericcio, no: sono piccolezze di fronte “alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù nostro Signore” (cfr Fil 3,8). Non lasciamoci contagiare dal disfattismo secondo cui va tutto male: non è il pensiero di Dio. E i tristi non sono cristiani. Il cristiano soffre tante volte, ma non cade nella tristezza profonda dell’anima. La tristezza non è una virtù cristiana. Il dolore sì. Per non lasciarci rubare l’entusiasmo del Vangelo invochiamone ogni giorno l’Autore, lo Spirito Santo, lo Spirito della gioia che mantiene vivo l’ardore missionario, che fa della vita una storia d’amore con Dio, che ci invita ad attirare il mondo solo con l’amore, e a scoprire che la vita si possiede solo donandola. Si possiede nella povertà di darla, di spogliarsi da sé stessi. E anche con la sorpresa, lo stupore di vedere che prima che noi arriviamo, c’è lo Spirito Santo che è già arrivato e ci aspetta lì – insegna Papa Francesco.

Abbiamo bisogno di confermarci in una certezza interiore, nella «convinzione che Dio può agire in ogni circostanza, anche in mezzo ad apparenti fallimenti». Abbiamo bisogno di credere davvero che Dio è amore e che dunque non va perduta nessuna opera svolta con amore, nessuna sincera preoccupazione per gli altri, nessun atto d’amore per Dio, nessuna generosa fatica, nessuna dolorosa pazienza». Abbiamo bisogno, per diffondere l’annuncio, di essere semplici e agili come nei Vangeli di Pasqua: come Maria, che non vede l’ora di dire ai discepoli: «Ho visto il Signore!» (Gv 20,18); come gli Apostoli, che corrono al sepolcro (cfr Gv 20,4); come Pietro, che si tuffa dalla barca verso Gesù (cfr Gv 21,8). Abbiamo bisogno di una Chiesa libera e semplice, che non pensa ai ritorni di immagine ma ad essere in uscita. Usciamo dalle nostre certezze e sicurezze e ogni giorni insieme preghiamo nelle case uniti insieme in parrocchia che oggi grazie ai mass media è una sola e si chiama: ITALIA!!!

Che il Signore ci benedica e ci protegga. Santa Maria della Consolazione, prega per noi.

Fai un click e sorridi: momento è difficile ma forte è la speranza. Un abbraccio.

Don Mario