In molti paesi, la pratica del culto cristiano è interrotta dalla pandemia Covid-19. I fedeli non possono incontrarsi nelle chiese, non possono partecipare sacramentalmente al sacrificio eucaristico. Questa situazione di grande sofferenza ha toccato anche la nostra Patria e la nostra Parrocchia. Comunque, ogni situazione dobbiamo analizzare da diversi lati per poter adeguatamente valutare questo momento in qui ci troviamo. Ogni riflessione ci porterà a vedere il quadro della situazione nella varietà di soluzioni e di comprendere meglio le necessità e scegliere l’essenziale.  Nell’indispensabile parte della vita cristiana si trova nel culto liturgico e nei sacramenti della chiesa. Dio ci offre sempre un’opportunità. E così era anche in questo periodo. Il Cardinale Sarah, prefetto della congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti, ci ricorda che “ogni volta che un sacerdote celebra la messa o la liturgia delle ore, anche se è solo, offre il culto pubblico e ufficiale della Chiesa in unione con il suo Capo, Cristo e per conto di tutto il Corpo. È necessario ricordare questa verità, per cominciare. Ci permetterà di dissipare meglio alcuni errori”.

 

Nel nostro Rapolano vi assicuro che tutti questi giorni è stata e sarà fino a 31 maggio l’adorazione del Santissimo Sacramento e il Rosario. A volte è stato un lungo silenzio, ogni tanto interrotto dal rumore fatto dagli uccellini che incoraggiati dalla nostra assenza si avvicinavano alle finestre per farci compagnia. Però il momento più significante di tutto, era ed è la presenza reale di Gesù in mezzo a noi. Pertanto, non mi sono mai astenuto dalla celebrazione della messa in assenza di Voi. Al contrario, nelle circostanze attuali in cui è stato impedito al popolo di Dio di unirsi sacramentalmente a questa adorazione, mi sono più legato alla celebrazione quotidiana. Infatti, nella liturgia, il sacerdote agisce in persona Ecclesiae, nel nome di tutta la Chiesa e in persona Christi, nel nome di Cristo, Capo del corpo, per adorare il Padre. È l’ambasciatore, il delegato di tutti coloro che non possono esserci. E ricordiamoci però, che questa epidemia Dio non ha voluto, ma come sempre anche in questo tempo ci ha dato la Sua presenza e benedizione e non ci ha mai abbandonato.

Dopo l’annuncio della CEI io provo tanta gioia e mi accorgo quanto mi manca in Chiesa la vostra presenza. Con  grande gioia ho accolto la notizia annunciata nei Media, che si possano aprire le Chiese. È una notizia molto bella e da tempo aspettata. Nello stesso tempo sento bisogno e con me anche tanti di Voi di ritornare più presto in questa casa che sta al centro della nostra città. Tutti abbiamo bisogno di un posto, un edificio sacro, vale a dire riservato esclusivamente a Dio. Abbiamo bisogno di un luogo che non sia più uno spazio funzionale per incontri e intrattenimento culturale. Una chiesa è un luogo in cui tutto è orientato verso la gloria di Dio, l’adorazione della sua Maestà. In quel luogo che è la chiesa c’è sempre il Signore presente nel sacramento dell’Eucarestia che si dona per ognuno di noi. Papa Benedetto appena diventato Vescovo, diceva: “conosciamo tutti la differenza tra una chiesa piena di preghiere e una chiesa che è diventata un museo. Oggi corriamo il grande pericolo che le nostre chiese diventino musei”. (Joseph Ratzinger, Eucharistie. Mitte der Kirche, Monaco, 1978). Dopo cira 40 anni queste parole si sperimentano nella quotidianità! Per questo dobbiamo quanto prima ritornare alla casa di Dio che è casa terrena dove possiamo incontrare il Padre ed il Figlio e lo Spirito Santo per essere protetti dai rischi che ci stanno minacciando.

Alle porte e dentro alcune sta già una peggiore nemica di tutte le epidemie, un pericolo che piano piano ci fa diventare una società che perde il senso del sacro correndo il rischio di regredire alla barbarie: società liberale.  Questa insegna che tutto è permesso, tutto è dovuto e senza nessuna responsabilità. In questa pseudo libertà “l’altare di dio” è fatto con le lacrime dei poveri sul quale viene sacrificato i più debole e indifeso nel nome dell’onnipotente felicità e soddisfazione personale ad ogni costo. Basta seguire i dati della WHO, riflettere e cogliere il messaggio che ci fa capire meglio il pericolo.

Questi numeri parlano da soli e non c’é bisogno di spiegazione. Intanto, noi siamo la parte di questo mondo e ci torviamo dentro questa drammaticità delle vite umane. Per questo non possiamo andare dietro questa nuova “liberare fede” ed è importante ritrovare il senso di grandezza di Dio, perchè questa è il cuore di tutta la civiltà. In effetti, se ogni uomo merita rispetto, è fondamentalmente perché è creato a immagine e somiglianza di Dio. La dignità dell’uomo è un’eco della trascendenza di Dio. Se non tremiamo più di gioia gioiosa e riverente davanti alla maestà divina, come riconosceremo in ogni persona un mistero degno di rispetto? Se non vogliamo più inginocchiarci umilmente in segno di amore filiale davanti a Dio, come potremmo inginocchiarci davanti all’eminente dignità di ogni persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio? Se non accettiamo più di inginocchiarci rispettosamente e in adorazione davanti alla presenza più umile, più debole e più insignificante, ma più reale e più viva che è la santa eucaristia, come esiteremmo a uccidere il bambino non ancora nato, il più debole, il più fragile e legalizzare l’aborto, che è un crimine orribile e barbaro? Perché ora conosciamo la verità, grazie al progresso della genetica fondamentale, che l’ha appena stabilita scientificamente in modo definitivo e irrefutabile: il feto umano è stato dal momento della sua concezione un essere pienamente umano. Se perdiamo il senso di adorare Dio, le relazioni umane saranno colorate con volgarità e aggressività. Più saremo rispettosi verso Dio nelle nostre chiese, più saremo in grado di essere delicati e cortesi con i nostri fratelli nel resto della nostra vita. Se ritorneremo a Dio, ritroviamo la propria dignità e la fiducia nel prossimo! 

Così dal 18.05 apriamo di nuovo le chiese al culto comunitario e ritorneremo a celebrare insieme i sacramenti. Ritorneremo ad ascoltare Gesù, il figlio di Dio; ritorneremo a Colui che è unico che ci rivela il vero volto di Dio, che è Padre.

Desidererei che si renda grazie a Dio in ogni casa perché a Rapolano siamo stati protetti dall’epidemia grazie alla preghiera di tante persone che ogni giorno hanno alzato lo sguardo e la voce verso i Cieli supplicando l’intercessione della nostra Cara Madre della Consolazione. Ringrazio anche per la continuità del culto sacramentale e per la preghiera per i Fratelli e Sorelle colpiti dalla pandemia. Celebrando la S. Messa abbiamo pregato nel nome di tutta la Chiesa e di tutti Voi e siamo stati la voce che saliva al Padre.

Desidero ancora ringraziare tutti Voi che vi siete presi la briga di associarsi alla liturgia delle ore nelle vostre case e unendosi spiritualmente alla celebrazione del Santo sacrificio della messa sia alla Tv che attraverso i vari Social Media. Un particolare grazie alle Nostre Carissime Suore per le loro preghiere e presenza in mezzo a noi. 

Ultima cosa che vorrei fare è un augurio e ricordare le Mamme con affetto e gratitudine in giorno della Loro festa.

Care Mamme,  essendo oggi la giornata dedicata a Voi meritate un continuo applauso! Vorrei salutare tutte le mamme di Rapolano ed Armaiolo, ringraziandole per la loro custodia e per l’amore per le famiglie. Grazie per la fatica e stanchezza, per la carezza ed educazione cristiana che date ai vostri figli. E vi prego ricordiamo anche le mamme che ci guardano dal cielo e continuano a custodirci con la preghiera. Preghiamo la nostra Mamma celeste, che a maggio, viene venerata con tutti il nomi possibili nelle litanie, che ci aiuta a proseguire il cammino verso il Paradiso. Auguri ancora care Mamme, che la Madre della Consolazione vi benedica e prottega. Stasera nella Santa Messa e con tutto il mio cuore pregavo per voi. Un abbraccio. 

 

 

In questo momento sto aspettando le indicazioni e le disposizioni dal nostro Vescovo Riccardo in merito all’apertura della vita sacramentale e appena mi arrivano queste notizie vi aggiorno con quali modalità si svolgono le celebrazioni. Tutte le notizie aggiornate e sicure saranno publicate sul sito della parrocchia che è la fonte d’informazione per la vita della comunità di Rapolano Terme.

Che Gesù ci benedica e la Sua Madre interceda per noi.