In che modo sopravvivere il periodo di sofferenza spirituale in attesa della guarigione?

Le parole di Isaia hanno una dimensione senza tempo in quanto si riferiscono direttamente all’Eucaristia. Attingere alla fonte della misericordia di Dio diventa possibile proprio quando partecipiamo consapevolmente all’Eucaristia. Ogni Eucaristia rende presente la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù Cristo. È lo stesso Sacrificio, quindi non è una ripetizione del Sacrificio di Gesù, né è un altro Sacrificio di Gesù, ma è lo stesso Sacrificio. Per la potenza dello Spirito Santo, il Sacrificio Unico di Gesù è reso presente nella nostra vita così com’è. Sappiamo che siamo stati creati per Amore e per amare, e l’Eucaristia è il sacramento dell’Amore. Gesù dice: nessuno ha un amore più grande di questo, dare la vita per i suoi amici (Gv 15,13). L’amore di cui è piena l’Eucaristia è lo Spirito Santo. Essa fa l’uomo come Dio lo ha creato, cioè libero da ogni male e unito a Dio. Pertanto, se sono alla Messa, divento partecipe del sacrificio di Gesù. In esso, Gesù prende (se glielo diamo) il male con cui veniamo all’Eucaristia, e in cambio riceviamo il bene, ad esempio la grazia della guarigione e possiamo già sperimentarne i frutti del Suo sacrificio qui sulla terra. Tuttavia, sebbene Gesù ci abbia già salvati, dobbiamo proteggerci dei guai per ricevere questa salvezza. Questo avviene attraverso la preghiera, buone azioni, evitando il peccato … È lo stesso con la guarigione. Non sempre siamo in grado di ricevere guarigione quando restituiamo le nostre malattie al Signore. Non perché non vogliamo, ma perché le nostre vite a causa del peccato non sono preparate per tale grazia. Richiede tempo, cammino spirituale e discernimento. Questa situazione può essere paragonata ad un uomo che è affamato per diversi giorni e improvvisamente qualcuno gli mostra misericordia e lo invita ad una festa. Anche se la tavola è riccamente apparecchiata, non può approfittarne. Prenderà un boccone di pane, un po’ d’acqua perché eccesso li potrebbe provocare un grande malore. Ci vuole tempo perché i benefici di questa tavola rafforzino davvero il suo corpo e ci vuole una nutrizione adeguata che porterà la persona ad una ripresa fisica. Ecco perché dobbiamo mangiare spesso in modo che lo stomaco possa digerire tutto e che il nostro corpo possa trarne beneficio. Per analogia è con dei doni di Dio. Meno ci avviciniamo a Dio, più è difficile per noi accettare il suo amore ei suoi doni. E viceversa. Più veniamo a Dio, più è facile per noi accettare il suo amore e i suoi doni. Allora la guarigione diventa possibile.

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