Carissimo/a che ti stai preparando per ricevere in futuro il sacramento della Cresima. Non lo so se hai pensato ma sei il futuro della nostra Parrocchia, Città, e Italia per non dire Europa e il mondo!
Forse, conoscendo tu te stesso/a, stai pensando che esagero? Forse? Ma io ci vedo che in mezzo a voi ragazzi di Rapolano, ci sono veramente bravissimi e ambiziosi che nella vita chiedono da se stessi tanto e che sono capaci di dare altre tanto agli altri! Anche tu sei capace di trascinare gli altri a creare e cambiare la realtà con il tuoi propri ideali che potrebbero rendere la “faccia di questa nostra terra rapolanese” piena di belli colori e di fraternità. Anche tu sei capace di riflettere e di cogliere delle bellissime riflessioni e pensare il futuro diverso. Sei la nostra gioia e la nostra speranza. Ricordati che il bene che fai ritornerà un giorno a te e sarai sorpreso. Continua così.
Ma… Però… Cmq…. Ci sono anche quelli che pensano di fare furbetti, e con il minimo indispensabile verebbero passare inosservati a fare il proprio comodo. A questi dico buona fortuna.
Vorrei proprorre a te all’inizio del nuovo anno liturgico un cammino d’esperienza di preghiera e lettura. Prima proposta é: metti la sveglia e ogni giorni appena sentirai la sua “voce” saluta il Signore con la preghiera, chiedendo la benedizione per questa nuova giornata. Lo stesso fai sempre prima di andare a letto ringraziando per la giornata e il bene che hai potuto fare. Però se hai fatto “furbetto/a” abbi il coraggio di dire a Gesù: perdonami, perché ho peccato.
Secondo proposta è: la lettura del Vangelo. Credo che mi darai raggione se ti dirò: non è possibile conoscere Gesù senza mai aver letto il Vangelo. Che Avvento quest’anno sia da te vissuto con lettura di un capitolo del Vangelo al giorno. Comincia da questo di s. Marco che è il testo scritto da un ragazzo della tua età, che ascoltava s. Pierto a parlare di Gesù. Marco voleva che anche tu potesse conoscere Gesù come lui l’ha conosciuto. Fidati di questo: il Natale sarà più bello e felice!
Ti propongo anche due piccole riflessioni:
La “divano-felicità” è una paralisi silenziosa [….] Ma nella vita c’è un’altra paralisi ancora più pericolosa e spesso difficile da identificare, e che ci costa molto riconoscere. Mi piace chiamarla la paralisi che nasce quando si confonde la FELICITÀ con un DIVANO! Sì, credere che per essere felici abbiamo bisogno di un buon divano. Un divano che ci aiuti a stare comodi, tranquilli, ben sicuri. Un divano, come quelli che ci sono adesso, moderni, con massaggi per dormire inclusi, che ci garantiscano ore di tranquillità per trasferirci nel mondo dei videogiochi e passare ore di fronte al computer. Un divano contro ogni tipo di dolore e timore. Un divano che ci faccia stare chiusi in casa senza affaticarci né preoccuparci. La “divano-felicità” è probabilmente la paralisi silenziosa che ci può rovinare di più, che può rovinare di più la gioventù. “E perché succede questo, Padre?”. Perché a poco a poco, senza rendercene conto, ci troviamo addormentati, ci troviamo imbambolati e intontiti. L’altro ieri, parlavo dei giovani che vanno in pensione a 20 anni; oggi parlo dei giovani addormentati, imbambolati, intontiti, mentre altri – forse i più vivi, ma non i più buoni – decidono il futuro per noi. Sicuramente, per molti è più facile e vantaggioso avere dei giovani imbambolati e intontiti che confondono la felicità con un divano; per molti questo risulta più conveniente che avere giovani svegli, desiderosi di rispondere, di rispondere al sogno di Dio e a tutte le aspirazioni del cuore. Voi, vi domando, domando a voi: volete essere giovani addormentati, imbambolati, intontiti? [No!] Volete che altri decidano il futuro per voi? [No!] Volete essere liberi? [Sì!] Volete essere svegli? [Sì!] Volete lottare per il vostro futuro? [Sì!] Non siete troppo convinti… Volete lottare per il vostro futuro? [Sì!] [……]
(Papa Francesco ai giovani in occasione della GMG 2016 a Cracovia)
E seconda sentirai stasera alla s. Messa.
A più tardi. Un abbraccio da d. Mario