Carissimi,

come tutti gli anni anche quest’anno sempre ancora nel tempo  d’emergenza sanitaria comincio le benedizioni, come vengono popolarmente chiamate: passa il prete di casa in casa portando la Divina Benedizione. E’ per me «uno dei compiti principali della azione pastorale» che è la «cura di visitare le famiglie per recare l’annuncio di pace di Cristo». Da qui vengono fuori diverse sfide per la comunità: aiutare i bisognosi, comunione agli ammalati ed anziani, diverse problematiche sociali e spirituali. E’ un tempo di grazia e prova importante e necessario. Oggi la parola d’ordine è sicurezza, che implica il rispetto delle misure anti-Covid: vaccinazioni, mascherine, distanza sociale ma sopra tutto prudenza e creatività pastorale di poter raggiungere chi vuole essere raggiunto.

I fondamenti della benedizione delle famiglie o case si trovano nella Scrittura. Perché il Dio della liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù dell’Egitto e della Risurrezione del suo Figlio «desidera passare» nel luogo principale della vita ordinaria, l’abitazione, per sostenere nel cammino quotidiano. Durante l’incontro nelle vostre case domandiamo il Signore di riempire la casa della sua «dolce presenza» con «la potenza dello Spirito». Inoltre l’incontro del presbitero con le famiglie diventa opportunità per un “conoscersi” e parlare di fede e della vita spirituale che è «discreto annuncio del Vangelo».

E la benedizione annuale è anche un richiamo a riconosce nel Signore «il principio e il fondamento sul quale si basa e si consolida l’unità della famiglia». Come icona viene indicata quella della Sacra Famiglia nel cui grembo Cristo, insieme con Maria e Giuseppe, «ha santificato la vita domestica». Segno concreto è l’aspersione con l’acqua benedetta. Tanto che, in alcune aree della Penisola, la benedizione delle famiglie continua ad essere chiamata l’«acqua santa». Si tratta di un’occasione per fare memoria del Battesimo con il quale il Signore «aggrega la società domestica alla grande famiglia dello Spirito» e per «rinnovare» l’adesione a Cristo, dice il sacerdote mentre compie il rito. Da ricordare che la benedizione annuale è un impulso a rinsaldare i legami con la parrocchia e a riflettere sul percorso comunitario. Ma vuol essere anche una possibilità per tastare il polso della vita spirituale fra le mura domestiche in modo da individuare le difficoltà e le sfide che una parrocchia è chiamata ad affrontare.

Da parte mia vorrei confermare che sono stato vaccinato e ci tengo tanto alla salute vostra e mia. Chi durante il tempo delle benedizione non ci sarà mi può sempre richiamare e chiedere un appuntamento in un altro momento.

Don Mario